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domenica 5 giugno 2011

Per consulti, chiarimenti o semplicemente consigli contattatemi .) io vi risponderò

Comunicazione con i defunti

Parecchie volte vengo contattata da amici e conoscenti , preoccupati da determinati sogni ricorrenti: I defunti... Come mai li sogniamo?? 
Il modo più semplice per i defunti di comunicare con i viventi è attraverso i sogni sebbene i defunti, come i viventi, non riescono a capirlo.
Nella maggior parte dei sogni il defunto appare vivente, e molto spesso il sognatore è inconsapevole che la persona sia morta fino al suo risveglio. La ragione è che i defunti sono veramente vivi benché non nel mondo fisico.
I defunti possono apparire come il sognatore li ricorda negli utimi giorni della loro vita fisica, specialmente nei primi sogni. Col tempo, è abbastanza comune che i defunti alterino il loro aspetto, si scrollino di dosso i segni dell’età e dei disturbi corporei, e si presentino sani e affascinanti. Le persone che muoiono in tarda età spesso riappaiono con l'aspetto di trentenni.

La maggior parte di questi sogni sembra riguardare incontri interpersonali. 
Ci sono 3 principali modi in cui il defunto interagisce con noi nei sogni:
1 –Ci fanno sapere che sono ancora vicino a noi.

Abbastanza frequentemente i sogni dimostrano che i defunti sono presenti, semplicemente perchè non sono mai andati via.
I defunti possono soffermarsi perché non hanno terminato qualcosa, o desiderano agire come guida e proteggere la loro famiglia, o sono attaccati alle persone e ai posti che hanno amato nella vita, e questa potrebbe essere la loro felice collocazione per un anno o due, ma verrà il tempo in cui i nostri defunti sentiranno il bisogno di andare avanti nella loro evoluzione e cosi non diventano un peso per i viventi.
Poiché la nostra società fa poco per preparare la gente per l’aldilà, molte persone quando sono trapassate non sapendo di essere morte gironzolano in una sorta di limbo, bloccati tra i familiari ed i luoghi terreni. Dopo la morte noi continuiamo ad essere guidati dai nostri interessi, dai desideri e dalle nostre inclinazioni. Alcuni di quelli che sono morti ma non completamente trapassati continuano ad alimentare i loro desideri attraverso i vivi.
Quando i defunti rimangono legati alla terra, gli effetti sono malsani sia per quelli che sono morti che per i viventi ai quali si sono uniti. Quando i morti sono uniti ai vivi il risultato è una confusione reciproca, perdita di energia ed il trasferimento di inclinazioni, ossessioni e perfino disturbi fisici dal defunto alla persona il cui campo energetico è condiviso.

2- I defunti ci fanno visita

La maggior parte delle persone che ricordano i sogni possono ricordarne uno nel quale qualcuno dall’altra parte fa una chiamata telefonica, manda una lettera, o semplicemente bussa alla porta o si ferma al capezzale. I nostri defunti tornano a noi nei sogni per tutte le ragioni per le quali avrebbero potuto essere chiamati da noi nella vita fisica – includendo il semplice desiderio di dirci cosa stanno facendo e vedere come noi ci stiamo comportando – e molte altre ragioni: donarci emozioni, informazioni utili, istruirci sulla vita dopo la morte e la realtà del mondo al dilà di quello fisico.
I nostri defunti potrebbero venire a visitarci per offrire e per ricevere perdono.Potrebbero venire a mostrarci quanto essi stanno facendo dall’altra parte e possono anche essere ottimi consiglieri mentali quando acquistano lucidità e sono consapevoli che essi non sono limitati dalle regole dello spazio e del tempo.
3- Nei sogni viaggiamo nei regni dei trapassati


Nei nostri sogni, noi siamo liberi dalle leggi della realtà fisica, e viaggiamo in altre dimensioni, compresi i luoghi dove i morti vivrebbero. Attraverso sogni di questo tipo noi possiamo iniziare a sviluppare una personale geografia (mappa) dell’aldilà. Si esplorano molti luoghi dell’aldilà plasmati dall’immaginazione umana e sistemi di credenza collettiva.
C’è una lontana origine di esperienze di viaggi visionari di questo tipo. Attraverso età e culture, la maggior parte delle società umane ha tenuto in considerazione la conoscenza dell’aldilà, e le mappe del viaggio che abbiamo scritto sono molto spesso il prodotto dei sogni e delle esperienze visionarie.
Non penso sia possibile esagerare l’importanza dello sviluppo del primo stadio di conoscenza dell’aldilà, Se noi conoscessimo come esperienza diretta che c’è vita dopo la morte, noi potremmo affrontare le scelte e le sfide di questa esistenza più facilmente e con maggiore coraggio. Se fossimo coscienti del nostro futuro modo di esistere nell'aldilà, sarebbe piu' difficile rimanere bloccati o confusi, dopo esserci lasciati dietro i nostri corpi fisici.







Una delle mie convinzioni è questa: 
Noi non li vediamo ma loro ci vedono, ci osservano, a volte ci studiano. E a volte.. noi sogniamo defunti che non ci appartengono.. proprio così..
Vi siete mai chiesti come mai?
Vi faccio subito un esempio per farvi capire bene il mio concetto:
Un giorno usciamo, andiamo in un parco.. vediamo gente.. Non prestiamo attenzione però a quanta gente vediamo, e schiaviamo occhi che a volte abbiamo fissi su di noi. Chi a volte ci osserva, al nostro contrario, si ricorda di noi! E' così anche per loro.. a volte non passiamo indifferenti ai loro occhi e così loro al contrario di noi, iniziano a conoscerci.. ecco perchè a volte anche io sogno coloro che in vita.. magari vedevo tutti i giorni ma ora non ci sono più! Altri invece chiedono solo aiuto a chi sanno .. possono darglielo. Io cercherò di tenere la porta aperta.. se vogliono un aiuto.. sono qui per loro!!!

giovedì 2 giugno 2011

Il sesto senso






Un sensitivo è una persona che riesce ad avere delle percezioni extrasensoriali o semplicemente ESP (acronimo dell'espressione inglese Extra-sensory perception). Da Wikipedia c'è scritto :
Viene chiamata percezione extrasensoriale o ESP (acronimo dell'espressione inglese Extra-sensory perception) ogni ipotetica percezione che non possa essere attribuita ai cinque sensi. Un sinonimo diffuso a livello popolare è anche sesto senso. L'uso di questo termine sottintende la ipotetica esistenza di canali di informazione estranei e sconosciuti alla scienza e, infatti, gran parte degli studi al riguardo si muovono al di fuori del metodo scientifico.

Le percezioni extrasensoriali vengono chiamate in modi diversi a seconda della loro natura:

capacità di prevedere il futuro (precognizione)
capacità di percepire visivamente cose non visibili naturalmente (chiaroveggenza)
capacità di comunicare con il pensiero (telepatia)
Il campo di studio delle percezioni extrasensoriali (e di altre presunte manifestazioni paranormali come la psicocinesi) è chiamato parapsicologia. La persona che si ritiene possieda tali facoltà è detta sensitivo (o paragnosta soprattutto se collegato alla retrocognizione; medium se invece afferma di comunicare con entità spirituali come ad esempio i defunti).

Quindi un sensitivo in pratica riesce ad accedere a livelli di coscienza superiore aldilà dei 5 sensi che conosciamo tutti, vista, udito, tatto, olfatto e il gusto.
       
Tutti possiamo entrare in uno stato di meditazione profonda, uno stato di coscienza modificato, chiamato Alfa. Sono infatti le onde Alfa (onde del sonno)  che inducono ad uno stato alterato, pronto a ricevere informazioni da canali extrasensoriali. Cosa c'è di vero?   Di vero c'è tanto e ci sono pure alcuni esercizi di facile applicazione alla portata di tutti per verificare la propria sensitività.
Il problema? 
Non è un problema, ma una realtà diversa. Alcuni (i sensitivi) sono dotati di questo potere in maniera naturale, ovvero riescono a portarsi alle onde Alfa in qualsiasi momento, senza impegnarsi troppo, per intenderci. Cosa che non riesce a fare la maggior parte delle persone. Infatti raggiungere questo stato ed esserne coscienti per guardare oltre quello spazio diventa molto difficile e non alla portati di tutti.


I sensitivi riescono a predire gli omicidi, visualizzare i rapimenti, entrare nella mente degli assassini e condurre la polizia sulla scena del crimine... o, (almeno,) nei luoghi sinistri dove giacciono le vittime. Esistono prove certe della capacità dei sensitivi di risolvere eventi criminali, o essi si limitano a sviare le sperimentate procedure forensi con tecniche ritenute sovrannaturali?.